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  DANIELA MATTEU
29 Aprile 1999
Vivete da Sante e morirete da Sante...
La prima sensazione, invadente, improvvisa e profonda
che mi ha colto alla lettura di questi brani così
sofferti è stata quella di disagio per aver forse
violato un'intimità segreta.

Le prime domande che mi sono posta sono state:
chi è? dove è vissuta? sarà ancora viva?
Il senso di rimorso iniziale (sensazione di peccato,
forse?) si è dissolto non appena la mia riflessione
si è spostata sul carattere puramente letterario del brano.

Queste parole posseggono una carica poetica che si colora
di ingenuità, di delicata commozione, e che si sfumano in
un dolore consapevole, temuto ma anche rincorso, assecondato
e quasi provocato.
Il dolore è quello che permetterà di raggiungere la
salvezza eterna, che aiuterà a vivere da Sante e sicuramente
risolleverà la coscienza di una piccola suora che, attraverso
le parole, torna ad essere con grande semplicità una donna,
una ragazza, pervasa dai turbamenti che ognuna di noi ha provato,
a volte superato, da cui talvolta ci si è lasciate trascinare,
abbandonandosi ad essi...

Santità...Peccato... il reale significato di questi concetti,
sui quali menti eccelse si sono dibattute da secoli, forse
può essere proprio illuminato da una mente semplice come
questa, che nel comunicare a se stessa i propri stati d'animo
ci spinge inconsapevolmente alla riflessione, all'innalzamento
dei pensieri...

Imparate da me che sono umile e mite di cuore..

 
 
 
 
 
 
 
 
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