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 ALFABETO MORSO PROGETTO MAIONESE 14ma edizione
a cura di Elena Privitera, Marco Filippa, Sergio Gabriele

 

Catalogo rivista Alfabetomorso progetto maionese 2011


incorso presso Wine&Food Pelledoca di Savigliano Via Cravetta 10

personale della fotografa Cristina Pedratscher
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Performance teatrale di Voci Erranti dal titolo TrasformAzioni
Attori : Daniela Gazzera, Cristiano Ferrua e Adriana Ribotta

 

 

in corso presso  l'Oragiusta di Pinerolo C.so Torino 88 mostra di
Bernadetta Ghigo, Mimmo La Grotteria e Caterina Bruno
 

presso gli spazi di enpleinair

Performance teatrale di VOCI ERRANTI: Daniela Gazzera, Adriana Ribotta, Cristiano Ferrua

+ Federico Galetto’s video Mixing live "Rifrazioni Emozionali: Live Visual Projection Mapping"
+ Rita Vitali Rosati: presenta il libro fotografico Rita Vitali Rosati “Ahi”
+ Mafalda Coen
+ Melita Rotondo
+ Marco Casolino Disgregazione dell’IO
+ Francesco Maranetto Gay
+ Margherita Levo Rosenberg


+ Open Space ”Blog Poetry-Graffiti Verbali” dedicato alla Poesia in Rete e non solo
a cura di Sergio Gabriele e Donato Di Poce
 

dal 25 giugno   al 31 dicembre 2011

inaugurazione


MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA EN PLEIN AIR ARTE CONTEMPORANEA

Analisi delle nuove forme di comunicazione rivisitate attraverso i linguaggi dell’Arte, 
a partire dalle sue origini nella Preistoria per approdare alll’iconografia della figura dell’Angelo, inteso 
come Messaggero, Velocità cosciente, cautela dell’Informazione

“Internet è fatto di persone, ed è per questo che mi piace..
E scopri che l’uomo è capace di elevarsi vicino a Dio…. 
….scopri l’anima, pulsante, vivida, reale. L’anima reale del mondo digitale…
Ma (ed esiste sempre un ma) essere anonimo non mi permette di condividere le gioie 
di un caffè con un tweeter”


da http://www.pragmatiko.it/ Name Vs. 
Nickname: viaggio tra l’Essere e l’apparire nell’era di Facebook e Google.  
http://yoc.to/176 @MatteoBianx http://insopportabile.blog.tiscali.it/

coordinatori : Elena Privitera_Marco Filippa_Sergio Gabriele

PREMESSA
Il Progetto intende analizzare le nuove forme di alfabeti virtuali e le nuove agorà della comunicazione, piazze pubbliche 
in cui ci muoviamo (social network) e ci identifichiamo (operatori culturali, fruitori e utenti). L’impegno coincide inoltre 
con la nuova collaborazione nata sulla piattaforma di Facebook FemminArt Review, abbiamo unito le energie dell’Associazione 
a quelle di un ampio gruppo di presenze femminili operative nel mondo dell’Arte e della Cultura (artiste, operatrici nel 
campo dell’informazione cartacea, virtuale, televisiva ecc, scrittrici e videomakers), addette ai lavori, gruppo che, 
con le nostre medesime finalità, persegue una ricerca sulla creatività femminile contemporanea. 

Al Progetto è stato dato il titolo di Alfabeto morso, in un gioco di parole che richiama il Codice Morse, come 
esigenza o necessità dell’uomo di darsi un codice, e conseguentemente l’altrettanto ineludibile esigenza di decriptarlo 
per criptarlo di nuovo, mordendolo appunto per nutrirsene in ossequio al ciclo vitale. Vitalità intesa in una accezione 
né virtuale né reale, concetti questi votati all’anacronismo, qualunque sia l’era cui appartengano, in quanto espressioni 
di una soggettività che dovrebbe essere avulsa dal rigore del quantum informativo, unico vero obiettivo della comunicazione.
L’uomo è nato per comunicare, con i suoi simili, ma anche con se stesso, con la natura circostante e quella più remota, 
perfino con ciò che presume ci sia dopo la morte. Comunicare. E’ l’imperativo, indipendentemente dal contenuto dell’informazione.

Da sempre l’uomo ha sentito la necessità di creare un alfabeto parallelo a quello corrente, comune, al koinè dialektos, 
un codice che fosse comprensibile solo ad una parte dei suoi simili, anche quando non si fosse in guerra, alla maniera 
dei bambini, per costituire e blindare un ambito a parte, interdetto agli adulti, cioè ad un’altra parte. 
Perché, se è vero che l’uomo ha connaturato l’istinto a comunicare, è altrettanto vero che fa parte del suo dna quello di 
creare una cerchia, una setta, un club, una comunità, una nazione e così via per vidimare una propria identità, segno che 
da qualche parte questa è stata smarrita, o non se ne è curata sufficientemente, appunto, la Comunicazione, ciò che oggi 
viene definito pomposamente Studio d’Immagine. L’uomo che possiede una identità solitamente vive in pace, viceversa 
sente la necessità non di comunicare in quanto tale, ma imporre la propria, presunta identità ad altri. Segno questo che 
da qualche parte la Comunicazione ha fatto acqua, indipendentemente dal contenuto, o forse è stata fin troppo aderente 
ad un contenuto che non vuole essere svelato, anzi chiede di essere presentato in maniera volutamente adulterata.

E’ l’Alfabeto, che l’uomo si è dato e quasi immediatamente tolto, come un messaggio da distruggere o ingoiare dopo 
averlo mandato a memoria, e da allora non è stato altro che un gioco di codifica e transcodifica, di lettura e sua interpretazione, 
di fatti separati dalle opinioni, come titolava un tempo un noto settimanale, di vero e presunto, di reale o virtuale.

Il Virtuale, che oggi intendiamo associato alle nuove tecnologie informatiche, in realtà esiste da molto prima l’avvento stesso 
della tecnica, semplicemente nell’ambito dei segni propagati per finalità spesso agli antipodi. L’antichissimo alfabeto giapponese 
ne è un esempio lucido, un assemblaggio di segni che formano un ideogramma, cioè un discorso lato, nascosto fra le righe 
e che altro non è se non il virtuale oggi attribuito in modo parziale solo alla mancanza di realtà. Idem per taluni verbi del Greco 
antico, e chissà quanti altri idiomi, equipaggiati di un significato e del suo esatto contrario, il cui corretto era desumibile dal contesto
 effettivo opportunamente “virtualizzato”. Il Virtuale è immaginario e insieme immaginazione, fantasia e senso di libertà estesa 
alla massima potenza. L’origine del suo nome ne è la conferma, Virtù, ovvero proiezione di un ideale di perfezione a partire 
da un dato reale provvisorio.

Al di là del virtuale e del reale, ciò che è da stabilire è se l’alfabeto della comunicazione abbia subito una degenerazione 
fino ad arrivare ad una odierna confusione parametrica, appellata non a caso come una Babele dei segni, o se questa 
degradazione non sia avvenuta già da tempo, forse dall’inizio, ai tempi appunto di Babele, od anche prima, oppure infine 
se non si debba affatto parlare di degenerazione, ma semplicemente di evoluzione, mutamento, fermo restando che 
in questo caso occorre tutta una serie di verifiche funzionali e strutturali, controlli incrociati dei contenuti per non correre 
il rischio di trasformare in avanguardia qualsiasi linguaggio ermetico o “sperimentale”.

Di certo c’è che, in ogni caso, si può parlare di alfabeto manipolato, sorte cui è votata in generale l’indole umana e in particolare 
la sua esternazione comunicativa, modificato a misura dei grandi cambiamenti, quelli definiti epocali, ma comunque in ogni caso 
aggredito, dalle varie fazioni di opinione che il genere umano è solito mettere in campo. 

I linguaggi, già diversificati dalla Babele in poi, si sono moltiplicati esponenzialmente in modo da creare ambiti specifici destinati 
ad una determinata cerchia di fruitori dalle particolari esigenze, come un quotidiano di partito o una pubblicazione per addetti 
ai lavori. Questo lavoro di cucitura su misura dell’abito dell’informazione, oltre a costituire un tool di utilità, il manuale d’uso, 
ha riguardato anche informazioni ad uso collettivo, di massa, spesso propinate, o propalate, in modo da creare un sistema 
di lettura esclusivo, codificato, appunto. Perché l’uomo ha sentito la necessità di essere compreso solo da una parte dei suoi simili?

Senza risalire alle motivazioni antropologiche del senso di appartenenza, che riporta alle tribù, ai primordiali insediamenti fondati 
sul terrore generico del mondo esterno, il centro dell’attenzione è per noi la modificazione del segno e quanto questa abbia 
influito sul contenuto, sulla sua variabilità significante, e soprattutto sul suo valore soggettivo, quest’ultimo attribuito segnatamente 
all’Arte intesa come espressione di un sé aleatorio invece che trasmissione di un segnale specifico. E questa è una differenza 
estremamente importante, per l’Arte ma non solo.

ARTISTI INVITATI : l’Arte al tempo di Facebook
Gli artisti invitati operano nel mondo artistico contemporaneo in diversi settori : fotografia, video, pittura, fotografia digitale, prosa, 
poesia, teatro, musica, utilizzando i nuovi linguaggi e le nuove tecnologie. La loro Arte si è raffinata, evoluta, s-drammatizzata. 
Sviluppando una progettazione diversa hanno mantenuto lo spirito e la creatività a loro congeniale che li identifica. 
Percorsi nuovi, vie e mete da raggiungere con codici alternativi mirati ma non meno significativi.
Agli artisti il compito di cercare insieme nel dialogo dell’arte il significato della parola, tesoro unico per comunicare e riconoscerci.

segnalazioni a cura di Edoardo Di Mauro Fusion Gallery Torino_Cristina Gilda Artese Associazione arteprima Milano_
Tropic Corridors di Lorenzo Marchi Cavriana (Mn)_Susanna Schimperna scrittrice
Associazione Galleria Losano Pinerolo Via Savoia 33

ALFABETO MORSO _  INVITATI
In collaborazione con FemminArt Review 
Sonia Agosti, Laura Ambrosi, Maria Cristina Balestracci, Maria Vittoria Berti, Angelo Barile, Gabriela Bodin, Caterina Bruno, 
Nicola Bolaffi, Cati Briganti, Marina Buratti, Augusto Cantamessa, Daniela Carati, Antonella Casazza, Marco Casolino, 
Patrizia Cau , Elisa Cella, Charles Jean Paul, Mafalda Coen, Carla Crosio, Carla Della Beffa, Federica Galetto, Bernadetta Ghigo, 
Rosanna Giani, Gianni Gianasso, Giancarlo Giordano, Anita Tania Giuga, Robert Gligorov, Sara Grazio, Tere Grindatto, 
Mimmo La Grotteria , Michele Lambo, Bozena Krol Legowska, Chen Li, Marco Lampis, Irene Ester Leo, Gianni Lodi, Denis Lucas, 
Giulio Lucente, Jacob Kleyn, Natasa Korosec+Marco Tiraboschi, Maria Felix Korporal, Nadia Magnabosco, Pietro Mancini, 
Youliana Manoleva, Francesca Maranetto Gay, Ilaria Margutti, Francesco Muro, François Nasica, Martha Nieuwenhuijs , 
Andrea Nisbet, Officina TOM, Simona Palmieri, Cristina Pedratscher, Marina Pepino, Mario Piselli, Mauro Rea, Giovanna Ricca, 
Rita Vitali Rosati, Melita Rotondo, Solidea Ruggiero, Ilaria Sabbatini + Marcantonio Lunardi, Paolo Sangermano, Mirella Sannazzaro, 
Rédha Sbaihi, Susanna Schimperna, Gianfranco Sergio, Anna Maria Scocozza, Ioanna Spanaki, Luigi Stoisa, Alberto Terrile, 
Giovanna Torresin, Rosa Ubeda, Roberta Ubaldi _installazione scultura di Luigi Aghemo

Presentazioni di: 
Marco Filippa, Sergio Gabriele, Donato Di Poce

interventi di : 
Donato Di Poce, Martha Nieuwenhuijs, Maria Vittoria Berti, Irene Ester Leo, Solidea Ruggiero, Robert Gligorov
Susanna Schimperna
Anita Tania Giuga, Alberto Terrile

PERFORMANCE Combina2ione Impossibility TO..create di Natasa Korosec e Marco Tiraboschi
+
Taste an Artist it’s a kind of Dinner just to taste an artist…. di Lisa Parmigiani e Cristina Brunelli

eventi successivi: 
2/3 luglio 2011 GRUPPO GNAM Pinerolo
"Lancio SPEAK! Festival, live painting G.Host, KNZ, A.Bertelle, Zork + dj set Luther Blisset e Paolo Iglou Renna. 
Dalle 14 alle 20. Ingresso libero. Organizzazione: Ass. Cult. "G.N.A.M.". Sponsor: GNAM+Luther Blisset+ Espresso Italia". 

10 settembre 2011 VOCI ERRANTI: Daniela Gazzera, Adriana Ribotta, Cristiano Ferrua

Federico Galetto’s video Mixing live "Rifrazioni Emozionali: Live Visual Projection Mapping"
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Blog Poetry-Graffiti Verbali a cura di Donato di Poce e Sergio Gabriele
Un Reading no-stop di “linguaggio morso”, nel dettato principe di Alfabetomorso, ovvero nuovi Media,
Comunicazione e Arte nelle sue espressioni da social-network e blog,
mezzi che non mutano la Poesia di sempre ma aggiungono una valenza che amiamo definire “sinaptica”.
Anna Toscano - Chiara Daino - Daniela Cattani Rusich - Diana Battaggia –
Gabriela Fantato -Loredana Semantica - Lorenzo Morandotti -Maria Grazia Casagrande -
Maria Grazia Galatà - Maurizio Alberto Molinari - Rita Pacilio -
Brunella Pelizza - Salvatore Sblando - Silvia Rosa -Tiziana Cera Rosco

GLI ANGELI, OVVERO CAUTELA DELL’INFORMAZIONE 

Vincenzo Vela (rivisitato da Augusto Cantamessa courtesy Galleria Losano Pinerolo)
Luigi Aghemo scultore 1884/1976

 

L’ARTE E L’ARTE CONTEMPORANEA NELLA COMUNICAZIONE E NEI CODICI

La distinzione fra Arte e Arte Contemporanea può apparire capziosa se riferita al Linguaggio, universale, della Comunicazione. 
Non lo è sotto l’aspetto dei mutamenti del Linguaggio stesso, le sue interconnessioni con la Babele intesa come moltiplicazione 
smodata delle ipotesi interpretative, è invece centrata circa i codici e loro decriptazione e la citata inclinazione dell’uomo a 
“personalizzare” l’Alfabeto rendendolo leggibile solo ad estratte categorie.

Circa il Linguaggio e la Comunicazione, l’Arte, in genere, è soggetta a rischi di evasione del significante a seconda se venga intesa 
come celebrazione del proprio ego creativo o viceversa assunzione della responsabilità insita nella comunicazione del quantum 
informativo.

L’Arte Contemporanea lo è viepiù per la tendenza alla criptazione, più genericamente intesa come “sperimentazione” di nuove 
tecniche di comunicazione, oltre che manipolazione dei contenuti. A questa valenza è collegato il termine Contemporanea, cioè 
modulabile, adattabile ai contesti spuri derivati dalla frammentazione dei segni, tipica dell’era attuale. In quanto tale l’Arte Contemporanea 
è più consona ai quesiti posti dai Codici intesi come costruzione di un linguaggio nuovo, diverso, più pregnante e aderente all’amalgama 
degli odierni metodi espressivi, ai collegamenti, soprattutto, fra le diverse ipotesi più che magnificazione della singola. 
Ciò è dovuto al maggior risalto dato all’individualità della percezione, alla sua teoretica dignitosa quanto aleatoria, suscettibile di annessione 
al significato solo nella misura in cui riesce a fondersi con altri codici apparentemente avulsi. E’ lo spirito di EnPleinAir, fautrice del Progetto, 
che desume la propria identità sulla scorta della composizione di segnali divergenti.

La finalità del Progetto, da questo profilo, ma dell’Arte in genere, più o meno contemporanea, è quello di rivelare, dalla molteplicità dei 
segni coagenti, l’evoluzione verso una forma futuribile del Linguaggio basato su quella che potremmo definire una multirazzialità 
semantica, una tolleranza semiologica, definizione della nuova ermeneutica, del Linguaggio, della Comunicazione e della definizione 
univoca del quantum informativo.

L’Angelo si rivela, in tal modo, ancora di più unum, transeunte unificante, ricomposizione delle forme visive altre, finalizzata ad un 
Progetto neo-fondante, che può permettersi, in seconda battuta, di volare sulla certificazione dei valori stratificati, assunti, e stimolare 
la nascita e crescita di quelli alternativi, contemporanei, futuribili.

Pinacoteca Collezione Civica d' Arte Palazzo Vittone città di Pinerolo 

NUOVE FORME DI ICONOGRAFIE SPIRITUALI O PSEUDO SPIRITUALI
L’ANGELO MESSAGGERO DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
A cura del Prof. Mario Marchiando Pacchiola 
Conservatore della Pinacoteca Collezione Civica Palazzo Vittone città di Pinerolo.

SCULTURA DI VINCENZO VELA
In questo contesto l’ Amministrazione Comunale porterà a compimento il progettato  trasferimento della scultura raffigurante 
un Angelo dello scultore Vincenzo Vela (Ligornetto, Canton Ticino, 1820 - 1891)
dal cimitero Pinerolese alla Pinacoteca di Pinerolo, a tutela della conservazione dell’opera molto significativa per la città.

Incontri presso la Pinacoteca di Pinerolo degli artisti ed il pubblico con visita e presentazione dell’opera di Vincenzo Vela 
a cura del Prof. Mario Marchiando Pacchiola

 

SINTESI it ing 

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