COLOURS FROM THE FEMALE 
Federica Tammarazio 

LAURA AMBROSI
A Villafranca espone l'installazione Agoni-a, del 2003, la realizzazione in grandi dimensioni di una porzione di fazzoletto in plexiglass attraversato da due aghi infilati.
La suggestione dell'immagine è fortissima: da una parte infatti richiama l'attenzione sull'azione del cucito, in quanto pratica decorativa e di ricostruzione del tessuto, dall'altra fa riferimento all'universo delle pratiche tradizionali femminili, in cui i 
pregressi storici e mitologici si perdono nell'intimo senso dell'archetipo femmineo: da Atena, della delle arti, all'abile tessitrice Aracne, dalla paziente Penelope, fino ad 
arrivare alle Parche romane (prima Moire greche), le divinità che scandiscono la vita dell'uomo: Cloto ne fila lo stame della vita, Lachesi, lo svolge sul fuso e Atropo lo recide con forbici affilate. 

CATERINA BRUNO
Il linguaggio di Caterina Bruno è in estrema correlazione con la tecnica dell'acquerello, espressione preferenziale dell'artista, dopo una serie di sperimentazioni multidisciplinari.Le sue opere parlano di realtà liquide e sensoriali, in cui il colore si fa narrazione di un mondo duttile, delicato e contemporaneamente estremamente vissuto e tangibile nella sfera intima e personale.
Le suggestioni naturalistiche percorrono le sue opere come un costante riferimento al reale, all'emotiva visione dell'essere umano nel mondo: un inno all'esser-ci, al da sein heideggeriano, 
un essere in equa distanza tra il qui e l'altrove.Le due opere presenti a Villafranca sono metafora di un viaggio panico: l'universo naturale di Caterina Bruno si fa estremamente vicino e in grado di circondare l'uomo con un abbraccio umido e vitale, come un respiro.

ELISA COUTANDIN
Per la mostra Maionese espone l'opera Il pozzo, espressione di un immaginario onirico in cui la fusione dei colori e della dimensione spaziotemporale dà vita ad un universo 
transdimensionale, estremo ed autonomo rispetto alla realtà del presente e del quotidiano; i volti perdono la connotazione fisionomia, e si sintetizzano attraverso l'unico carattere 
dello sguardo. Il moto spiraliforme e liquido del colore trasforma il pozzo in una porta , un canale di passaggio tra il qui e l'altrove.
A Villafranca espone Preistoria, la resa materica di un naturalismo al limite del fantastico, in cui il colore è sostanza, natura e quarta dimensione.
BARBARA CUCCHIARATI
Gli ultimi lavori di Barbara Cucchiarati circoscrivono un universo illustrato del femminile, realizzato in piccolo formato a pastelli e matita grassa su carta.La moltiplicazione del topos narrativo crea in questi lavori un avvicinamento all'idea della catalogazione dei tipi e delle varietà dell'uomo, in questo della donna, con la volontà di descriverne e catalogarne l'essenza, con un occhio 
affettuosamente caricaturale. Appunti del quotidiano è infatti la defisione che meglio descrive la tendenza dell'artista ad appuntare, abbozzare forse, con un tratto veloce ma non impreciso, l'istante in cui incontra una situazione, un carattere, una scena in grado di narrare l'universo multisfaccettato, attento al gusto e alle declinazioni glamour del contemporaneo: l'artista esprime così una sorta di affettuosa attenzione alla presenza scenica ed estetica dei propri personaggi.
MATILDE DOMESTICO
L’ossessione formale dell’artista è centrata sull’ uso eclettico e multiforme di un oggetto d’uso comune come la tazza, che rimanda ai riti della quotidianità e dell’immaginario infantile 
ed è, al tempo stesso, manufatto costantemente presente nella nostra vita di tutti i giorni ed oggetto talvolta di culto nonchè materiale da collezione". Con questa definizione il critico 
Edoardo Di Mauro circoscrive gli estremi dell'azione creativa di Matilde Domestico: l'ossessione per un singolo oggetto del quotidiano, la ripetizione infinita dell'elemento formale, la 
decontestualizzazione e la mutazione della sua funzione d'uso. Il riferimento a cui non si può non pensare è la pratica del riuso, in ambito artistico e architettonico, presente già in ambito romano e vivacemente ripercorsa nel contemporaneo: un capitello diventa un scalino, un'epigrafe marmorea diventa pavimentazione o elemento della muratura. Così dalla cucina, l'intimità del momento della colazione e del risveglio al mondo si fa modulo architettonico della costruzione di un universo tangibile ma estremamente surreale. 
BOZENA KROL LEGOWSKA 
Per la rassegna Maionese presenta due pitture su vetro, della serie delle opere cosiddette profane; si tratta di immagini estremamente luminose e accese, dai toni caldi e vivaci. I soggetti parlano di bellezza, sensualità e femminilità,.
La nudità si fa narrazione di un mondo al confine tra la favola e le suggestioni fantastiche del sogno: la bidimensionalità e la leggerezza delle immagini sono un evidente riferimento alla tradizione iconografica dell'est Europa, in cui si 
mescolano il lirismo di Chagall e i cromatismi di Kandinsky, sui quali Bozena Krol Legowska innesta la propria dimensione iconografica femminile.Moulin Rouge e Relax time sono una finestra aperta sull'intimità e la corporeità della donna, il legame inesorabile tra il terreno e lo spirituale, espressione  dell'equilibrata compresenza dei due opposti nel mondo femminile.
UGO GILETTA
I lavori di Giletta si relazionano costantemente con la presenza della corporeità e con l'esterneazione del sentimento vitale.
Nel video Tracce, Giletta mette in relazione la poesia di Alda Merini con il girato dal linguaggio volutamente non cinematografico di due corpi nudi che voluttuosamente 
si bagnano nelle acque marine.Ne scaturisce una congiunzione di danza, eros e immaginario onirico, in cui la femminilità diventa rituale ed essenza vivificatrice per se stessa, e per il proprio 
corrispettivo maschile: yin e yiang riuniti attraverso la carnalità del corpo femminile. 
CHEN LI 
L''installazione “La cosa più superba è la notte” nasce dalla combinazione tra la tecnica calligrafica, propria del linguaggio dell'artista, e la riflessione sull'identità segreta e nascosta della donna, esemplificata dalla camicia da notte, indumento dell'intimità, del riposo, del sogno e della sessualità.
Chen Li afferma infatti: "La camicia da notte di cotone vecchio rappresenta il mondo della Merini fatto di quotidianità e di una vita notturna segreta. Fatto anche di umori però legati al corpo e ai suoi bisogni primari. E questa poesia che sembra cucita addosso, non sul corpo, ma quasi, che non l’abbandona mai, con un legame indissolubile". 
LISA PARMIGIANI
Per la rassegna Maionese, l'artista presenta la performance Il canto di Alda, incentrata sulle opere della poetessa milanese, di cui Lisa Parmigiani offre una personale e intima revisione emotiva. La performance infatti accompagna tutte le fasi della rassegna, come un fil rouge, che emanato dalla poesia di Alda Merini, collega a sè tutti gli artisti presenti.
Inoltre Lisa Parmigiani presenta in entrambi gli spazi espositivi il modellino dell'installazione a grandi dimensioni Il coro, ulteriore riferimento all'importanza del suono, della musica e dell'emanazione vocale nella relazione creativa tra l'uomo 
e il mondo.
GIOVANNA RICCA
La sua formazione multidisciplinare, fortemente improntata all'approccio grafico, emerge nei lavori presenti in mostra, in cui l'immagine del reale si fonde con una visione onirica e ironicamente rimandante al modulo espressivo dell'happy end, in 
cui la felicità, la leggerezza e la serenità vengono emanate dall'uomo nello spazio circostante come bolle di sapone. 
Per Maionese XII espone la stampa digitale su tela Bolle Blu, in cui l'immagine fotografica, riletta tramite gli strumenti del linguaggio pittorico, evoca la stagione estiva, tramite espedienti iconografici del vissuto collettivo;: il cielo azzurro, 
i gabbiani, le bolle di sapone come idea del gioco all'aperto.
A Villafranca espone Bolle colorate, stampa digitale su tela che gioca sul potere affabulatorio del colore: l'immagine dai cromatismi accesi e brillanti induce a immaginare una realtà magica e fantastica, vicina all'universo dell'animazione, in cui è possibile che dalle bolle di sapone scaturiscano scintille di colore.
GIOVANNA RICOTTA
I lavori di Giovanna Ricotta si esplicano nell'uso multidisciplinare e onnivoro di differenti linguaggi espressivi.
L'azione performativa è l'onnipresente chiave di lettura della sua ricerca: un'operazione in cui l'artista stessa si pone in gioco, avventurandosi nei differenti mondi sui quali si aprono i suoi lavori.Per Maionese, l'artista espone due video, NO SENSE 2 e TOILETTE, due produzioni che si innestano con continuità nella ricerca internazionale contemporanea, in cui il linguaggio video, dalla metà degli anno Novanta, cerca una mediazione 
costante con l'universo filmico; da una parte infatti la produzione, il montaggio e la fotografia parlano infatti di una grande attenzione all'esito estetico del prodotto artistico, mentre dall'altra i contenuti spostato l'asse narrativo in un universo surreale, fuori della dimensione oggettuale e cronologica del reale. Clichè deformati e distorti, sospesi nel tempo, su suoni di carillon e di musiche elettroniche, dominano le due scene, in cui la femminilità si libera dalla forma conosciuta e sovverte, rendendosene autonoma ma non priva, l'idea di sensualità 
e bellezza.
SHINYA SAKURAI
ll lavoro di Shinya Sakurai riprende essenzialmente due delle tematiche care alla cultura dell'estremo oriente: la decorazione cromatica dei tessuti in base a tecniche tradizionali 
e l'immaginario pop e glam legato alla produzione grafica e cinematografica contemporanea. La ripetizione ossessiva dell'elemento grafico a forma di cuore riporta alla semplicità e 
all'immediatezza espressiva dei sentimenti nei manga e nei cartoon giapponesi, di larga diffusione anche nel vecchio continente, mentre la scelta tecnica di realizzazione 
dell'opera innesca una forte relazione con la tintura manuale e l'applicazione artigianale degli elementi decorativi al tessuto, in stretta relazione con le mansioni lavorative tipiche dell'universo femminile, scansione dei ruoli comune all'oriente e all'occidente 
del mondo.
esposizione parallela dal 4 luglio al 2 agosto presso il
Monastero Chiesa Beata Vergine delle Grazie della città di Villafranca Piemonte
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