| biografia |
| "Un artista come Potapenko cerca di opporsi alla violenza della realtà difendendo con appassionata ostinazione un suo mondo poetico fuori dal tempo, immerso nell'incanto dolce, affascinante e malinconico, di una dimensione mitica, favolistica, e nella liricità di un intimismo caratterizzato da suggestive valenze letterarie. Ma quello che è essenziale è che tutto questo si traduce direttamente, senza mediazioni intellettualistiche, in pittura, attraverso un linguaggio di singolare sensibilità e originalità. E' una pittura densa, di impasti spessi e con colori caldi, che prende forma in un'atmosfera dominata da toni bruni e verdastri, azzurro-verdi e bianco lattiginoso, dove le figure, i volti e gli oggetti si presentano con una plasticità ben definita e, ma allo stesso tempo leggera e sospesa all'interno di uno spazio intenzionalmente senza profondità, senza accentuati scorci prospettici. Ma la qualità pittorica di Potapenko nasce proprio dalla sua capacità di dipingere sia la fragile e malinconica grazia di un angelo caduto, sia la semplice e severa plasticità, bruna e lucente di tre pere, riconducendo il tutto all'interno di un unico e coerente mondo poetico." |
| Francesco Poli, 1994 |
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La pittura di Serghej Potapenko introduce nella categoria della poeticità non scevra |
| Laura Marchiando Pacchiola, dicembre 1994 |
| inoltre hanno scrittto di lui : |
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Luisa Perlo |
| Alanda Debenedetti |
| testo pdf prof. Mauro Comba |
| testo pdf prof. Wences Rambla |
| testo dott. Tiziana Conti |
| con il patrocinio dell'Associazione Russkij Mir di Torino |