Serghej Rutinov

One day  at a time

IL TEMPO DI MADASKI

Concedermi uno spazio di riflessione sul tempo mi permette di rendere
un servizio ad un pubblico di lettori ignari dell'esperienza che sto
vivendo come musicista. Ignari che il tempo della musica non sarà più
quello di una volta; ignari del futuro stravolto nei suoi linguaggi
ritmici, non più misurazioni del tempo umano ma metriche digitali di
un verbo informatico che porterà il tempo fuori dall'uomo, lontano
dai suoi passi, sordo al pulsare del suo cuore, indifferente ai cicli vitali.
Un umanoide vestito di pelliccia del genere Madaski è stato localizzato
presso la città di Pinerolo.
Non si hanno notizie in merito ad una sua vera o presunta volontà di
stravolgimento e totale evasione del tempo dalla volontà dell'uomo;
qualcuno sostiene che sia lui stesso l'essere informatico, lo 0-1 per
antonomasia, posseduto dalla macchina, l'uomo-tecnica non più padrone
del tempo ma ansioso esecutore di ordini ritmici impartiti dai suoi
strumenti di lavoro.
Strumenti i cui nomi turbano le nostre coscienze: kaosspad, mixer, sequentzer.
Tanto quanto basta per aver deciso di armarsi di violini, viola,
violoncello e contrabbasso per far pentagono in difesa del nostro amato,
indispensabile e vitale tempo dell'uomo; il tempo di Palestrina, di Bach,
di Haydn, dell'umano fiato, del respiro. Architorti è il nostro nome e Madaski il nostro nemico, manovratore di macchine producenti ritmi inenarrabili, linguaggi temporali che temo cambieranno il pensiero e cancelleranno la sensibilità ai ritmi della natura. Ma ciò che stiamo facendo (con virale astuzia esserci inseriti nella sua musica mimetizzandoci sui linguaggi delle sue macchine) ci fa sperare di poterci riappropriare del tempo dell'uomo rubandolo allo 0-1 informatico, nemico della nostra volontà, del nostro tempo.

Per gli Architorti Marco Robino, Febbraio 2000
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