Gruppo Mutandis Gruppo Mutandis, 24Kb
Napoli, marzo 1998.  
Icona  "Mutandis", ovvero cinque artisti
riuniti in gruppo per lavorare-in
continuo confronto- su un tema
artisticamente inesplorato che
vuole essere una ironica sfida
a linguaggi e tematiche ormai
codificate. Si tratta proprio
delle mutande, il primo indumento
dell'umanità visto che fu imposto
(sia pure allo stato vegetale)
ai nostri disobbedienti progenitori
quando vennero cacciati dal paradiso
terrestre. Da tempo si sospetta che
quella disobbedienza così duramente
punita sia scaturita dal fatto che
i due andavano in giro senza mutande.
La sigla, frammento di una frase
latina dal contenuto evolutivo e
dalla mirabile sintesi sintattica,
"mutatis mutandis", si riferisce
dunque a quell'indumento quotidiano
tante volte ammiccante dalla pubblicità,
proposto non più solo al femminile nelle
immagini filmiche, fotografiche e anche
televisive, nella ricerca storica e non solo.

Esempi recenti:
"In principio erano le mutande" è
intitolato un romanzo (di Rossana Campo);
giovani corpi in mutande fotografati
dal femore all'ombelico sono l'immagine
della campagna mondiale contro il
diabolico moderno trittico
"sesso amore e morte";
infine"I segreti della seduzione:
secoli di mutande dal '700 al 1960"
è il titolo di una sterminata
esposizione di mutande, composta da
oggetti nient'affatto minimali e
fatti non soltanto di tessuto, elementi
costrittivi-costruttivi che rifiutavano
il corpo così come lo propone la natura
per trasformarlo secondo le fantasie
di ogni epoca.
L'ultima citazione, a proposito di
rifiuto del corpo, è per Daniele da
Volterra, che su ordine di papa PaoloIV
Ricoprì le nudità nelle figure del
Giudizio Universale di Michelangelo,
guadagnandosi l'indelebile soprannome
di "braghettone"
Può dunque la mutanda essere opera  
Icona  d'arte? Come sarà l'arte in mutande,
avrà essa un mercato, susciterà
silenzi spregiativi e/o imbarazzati,
oppure quelle censure tanto furiose
quanto pubblicitariamente produttive...?
Gli artisti (neanche tanto giovani..)
hanno deciso di rispondere con le loro
opere, e si sono sorpresi con stupore
e divertimento nel ritrovar concordia
nelle diversità rispettive,
nella voglia di mettere le mutande a
re nudi divenuti così numerosi da non
suscitare ormai alcuna attenzione.
Per cui sembra che adesso non ci sia
più niente da dissacrare e nemmemo da
segnalare alla riflessione e al
ragionamento, roba che - sostiene qualcuno-
non è di alcuna utilità, come del resto
anche l'arte e le idee, soprattutto
quando non ce la fanno a entrare nello
spazio di un teleschermo.
 La sfida è decisamente rischiosa, il
tema è di quelli che possono suscitare
aspre sincerità, una mostra del genere
è indenne dalle abituali ipocrisie da
vernissage, di fronte alle mutande bisogna
proprio esser veritieri, dire quel che
davvero si pensa e si prova.
"Opere in forma di mutanda, creazioni appese
al filo , l'intimo scolpito, dipinto e
ammaestrato.."recitava l'invito alla
mostra presso la Libreria delle donne
Evaluna (a Napoli, l'ultima decade di
dicembre '97), dove i cinque artisti
hanno presentato se stessi fotografati
da Grazia Lombardo) dentro un maestoso
mutandone; al sesto posto- anche alfabetico-
c'è chi ha l'incarico della comunicazione
scritta, e firma questa nota. (Eleonora Puntillo)
Gianni de Tora  
Icona  "homo pictoricus" dai colori
semplici e dai segni geometrici, è fra i
fondatori del Gruppo Geometria e Ricerca.
Nel fatidico '68 è a Parigi, dove i suoi
"contrasti" vengono premiati alla Biennale
Italiana del '72; espone anche a Londra,
quindi inuna serie di personali e Fiere
d'arte a Roma, Bologna, Dusseldorf
e Basilea.
Alla Quadriennale di Roma del 1974 è
presente con gli studi sulle strutture
riflesse, quindi si dedica alle relazioni
tra opera ed ambiente.
Con personali e in collettive espone al
Museo del Sannio, a Vienna, San Paolo,
Milano, Valparaiso, in Francia e in Finlandia,
agli Arsenali di Amalfi (a cura di Pierre
Restany), a Vancouver, St.Paul, Mannheim.
Mutanda, 5Kb
Nel gruppo MUTANDIS: assemblaggi di
citazioni classiche in forme oniriche, fra
queste anche i mutandoni con cui vennero
coperti i nudi di Michelangelo
nella Cappella Sistina.
Mario Di Giulio  
Icona  pittore e grafico dal
segno ironico-allusivo, inizia l'attività
espositiva con la "MAIL ART" ('80/'83) a
Torino, Siracusa, Sassoferrato, Padova,
Pavia, Firenze, Como, Napoli,in Spagna a
Barcellona, Figueras, La Coruna.
In Francia e di nuovo Spagna (oltre che
in mostre italiane) espone successivamente
quando si dedica al tema che gli è rimasto
più caro "pagine di libri" e i "libri di
artista", creazioni che sono frutto d'una
ricerca di matrice astratta e dove,
eliminando ogni residuo figurale, punta
al binomio segno-colore. Su questi temi
lavora ed espone a partire da '90 a
Torino-Lingotto (salone del libro),
Eibar Guipuzcoa (Spagna), Marsala,
Roma,Gyor(Ungheria), Belgioioso,
Novara, Caserta.
Opera, 4Kb
Nel gruppo MUTANDIS: il vulcanico sfondo
visivo di Napoli e delle città vesuviane
con segni che rinviano all'erotismo e al sogno.
Michele Mautone  
Icona  con cemento, ferro, sabbia,
scagliola, legno, usa costruire "immagini
di scultura","quadri di scultura in cornice"
Dal 1978 aderisce con opere grafiche ad
alcune iniziative di MAIL ART, collabora
con la rivista HYRIA.
Dal 1976 espone con personali o partecipando
a collettive, a Eboli, Cassino (liceo Artistico)
Napoli (gallerie San Carlo e il Diagramma 32),
Cava dei Tirreni, Angri, Avellino (Museo Irpino).
Dall'80 partecipa tra l'altro agli incontri
tra pittori e scultori a rassegne internazionali,
e anche mostre grafiche; per la Rivista Arte e
Carte produce la cartella di incisioni "Un
francobollo per Napoli", cui seguono le
grafiche "Dodicimesi" e le pitture-sculture
"Il mito e oltre".
Opera, 5Kb
Nel gruppo MUTANDIS: Il cemento e rete
metallica, con occhi,orecchie e corna da
toro, ma inequivocabilmente in forma di
mutande, anzi di Vesuvio.
Rosa Panaro  
Icona  scultore con ceramica, resine,
cartapesta, argilla, produce grandi figure
alate; partecipa a interventi nello spazio
sociale-urbano (pesci, lische, pomodori,
pizze), all'impegno femminista (galleria
Lucio Amelio con la mostra "la donna ha il
cervello troppo piccolo per l'intelligenza
ma sufficiente per l'amore").
Partecipa a esposizioni nazionali e
internazionali, ad attività di gruppo (Biennale
'78 di Venezia con "Immagine e creatività";
Nume rosette Napoli '79 con Forme nel
tempo; con il collettivo X al convegno e
al manifesto su Donna e Antifascismo).
Dall'87 trasforma in mamme le figure
protofemministe di Lilith ed Eva, e
inizia la serie dei presepi; è l'unica
donna artista inclusa
nella rassegna "Fuori dall'ombra" -
nuove tendenze a Napoli
dal '45 al '65 in Castel Sant'Elmo
nel 1991.
Opera, 6Kb
Nel Gruppo MUTANDIS: mutande volanti
con cicogne, il santoGral in forma di
Albero della vita dove il serpente avvolge
le sue spire.
Mario Ricciardi  
Icona 
MARIO RICCIARDI oltre a creare, vuole
comunicare immagini,quindi usa anche
fotografare, perlustrare con la videocamera,
proiettare sullo schermo le opere e
tutto quanto accade in relazione a esse.
L'attività creativa nel settore della
scultura, iniziata nel 1968 (partecipando
con continuità a mostre nazionali), si
evolve poi a partire dal 1981 in una
ricerca dentro i diversi linguaggi della
sperimentazione artistica, nel quadro più
generale della comunicazione per immagini.
Il suo rapporto con la materia diventa
così ragione e consapevolezza di un tempo
nuovo delle arti, teso al riconoscimento
di una "scienza del vedere".
Creare e comunicare insieme sono pertanto
attualmente l'obbiettivo e l'impegno.
Opera, 4Kb
Nel gruppo MUTANDIS: tappeto-arazzo-coperta
con le simbologie comunicative delle
pubbliche toilette; accanto immmagini proprie
e altrui, gli insiemi, le sequenze con
coloro che guardano, che parlano,le
diapositive e il filmato.
Eleonora Puntillo  
Icona  dal 1960 al 1979 ha
scritto su l'Unità, fino al 1989 su
Paese Sera, quindi su LA REPUBBLICA;
dal '90 al '92 ha diretto la
cronaca del Roma, quindi si è
proclamata "giornalista pentita".
Sul misterioso sottosuolo della
sua città ha scritto un tascabile da
mille lire ("Grotte e caverne di Napoli"
edizioni Newton Compton, giunto ora
alla quarta ristampa con adeguata
rivalutazione dell'opera(millecinquecento
lire); 
 ha fatto nascere nel 1979 la
prima foresta napoletana con cinquemila
alberi piantati e "adottati" dai bambini
nel quartiere Scampia con la campagna "Viva
il verde"di Paese Sera; ha organizzato
la prima -e unica- festa di piazza per un
libro ("La danza degli Ardenti" di Jean
Noel Schifano, Editore Tullio Pironti)
ottenendo mediante una adeguata
comunicazione, la spontanea
pedonalizzazione (settembre 1988) della
trafficatissima piazza Dante a Napoli.
 Il Gruppo MUTANDIS ha partecipato alla Rassegna "Vesuvio fuoco e arte"; ha esposto alla Mostra d'Oltremare in
occasione della Fiera del baratto e dell'usato (6-8 Dicembre 1997) e nella Libreria delle Donne "Evaluna"a piazza
Bellini (15-30 dicembre '97);dal settebre '97 al gennaio '98 mostra e installazioni permanenti nell'auditorium di Villa
Signorini a Ercolano in occasione dei concerti che hanno inaugurato la "Casa
della Canzone Napoletana". Il lavoro di gruppo si arricchisce dicontinuo con nuove opere.
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