Dèjeuner sur l'erbe Caterina Luciano

Caterina Luciano

Con (in ordine di apparizione)

Edouard Manet, vivandiere
Tommaso di Ser Giovanni di Simone Guidi, in arte Masaccio,
pittore realista
Jackson Pollock, fumatore
Pollicino, apprendista cartografo e land-artista
La scena si svolge nel chiostro del Convento dei Cappuccini
di Caraglio; sul prato, il traforo in pizzo di una tovaglia
ha fatto funzione di spolvero per farina gialla e zucchero che,
filtrati, ne ricompono il decoro e insieme si chiudono in
cornice.Al centro, due torte (vere) pressofuse in resina
bicomponente accolgono, in guisa di guarnizioni e praline,
monete correnti e un mozzicone di sigaretta.

Le tentazioni inducono al peccato; il peccato lascia, come
sedimenti, quegli indizi che sono poi i sensi di colpa.
Da tempo utilizzo le resine bicomponenti, che mescolo in
crogiuoli meno alchemici che stregoneschi, per fare cascare
nel magmatico gorgo della solidificazione di quel materiale
ultratossico, pensieri, oggetti da sottrarre al loro decadimento
chimico, o, meglio, appunto, indizi da mettere in conserva.
La resina è come formaldeide solida: è letale se ingerita, ma
anziché uccidere, perpetua i frammenti e i reperti che ingloba
rendendo, appunto, eterno e immutabile e artificiale e perciò
bellissimo anche il cibo più deperibile, la crema più prossima
alla scadenza, il bignè più edulcorato.
Masaccio, che è più realista del re, aborre l'artificio e,
come gli uccelli nella storia di Zeusi, non ne ha percepito
l'inganno: il suo "Tributo" alla causa dell'arte è l'avvelenamento
in seguito a scorpacciata d'arte e di pigmenti.
Volendo perpetuare e mummificare la memoria di Pollock in un
francobollo, gli americani in un impeto di political correctesss
lo hanno deprivato della sua Musa, la sigaretta, amputandogliela
dalle labbra; il vischio delle mie resine si dimostra più pietoso
e più veritiero, e mi è difficile immaginare Pollock che dopo un
pic-nic così impegnativo non se ne accenda una, celebrando il suo
vizio.
L'arte è imperitura e spesso biodegradabile; le sue topografie
e le sue geografie, al contrario, sono assai più labili:
Il più geniale di tutti è allora Pollicino, scarpe grosse e
cervello fino, che è riuscito a eternare la più bella fiaba
basata sulla procesualità della Land-Earth-art con un'installazione
ultraecologica e soprattuto non tossica.Caro Pollicino, ho cercato
di emularti in questo Dejeuner permettondomi di perfezionare, se
possibile, la tua opera alleviando ogni fatica ai fruitori.
La mia topografia, filtrata attraverso i pizzi di una tovaglia
da pic-nic, è di farina gialla per le creature del cielo e di
zucchero per il piccolo popolo di noi terrestri, formiche, beninteso,
incluse.

enpleinair
mostra 1999
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